Presentazione e Dichiarazione di Intenti

Il “Fermo e Lucia”: grafia e fenomeni fono-morfologici nel quadro dell’italiano ottocentesco: questo il titolo della mia tesi di laurea in Storia della Lingua Italiana, discussa in data 6 maggio (peccato non il 5!) 2010.

Lo studio sul Fermo e Lucia (la prima stesura del romanzo che sarà poi conosciuto come I Promessi Sposi) si è incentrato su alcuni aspetti strutturali della lingua che lo caratterizza, e precisamente Grafia, Fonetica e Morfologia, analizzati nella loro evoluzione attraverso le varie redazioni del romanzo e all’interno del più ampio orizzonte della letteratura del XIX secolo.

L’obiettivo era quello di verificare se e in quale misura il Manzoni al tempo del Fermo si discostasse dalla prassi scrittoria e linguistica dell’epoca, e al contempo determinare se il Nostro abbia seguito criteri stabili di correzione nelle varie fasi redazionali del romanzo.

La natura essenzialmente “tecnica” di questo lavoro (così come del precedente studio di fine triennio sull’interpunzione manzoniana, L’evoluzione della punteggiatura nei Promessi Sposi) non mi ha impedito, anzi, ha fatto nascere in me il desiderio di esplorare gli altri settori di indagine legati al tema manzoniano, dalla realtà storica dei personaggi dei Promessi Sposi alle vicende biografiche dei familiari del Manzoni, alle sue idee in merito alla funzione e al ruolo sociale della letteratura.

Tale percorso di ricerca prettamente “umanistico”, parallelo a quello che potremmo definire “tecnico-linguistico” (relativo alle tesi di laurea), si è rivelato una fonte di arricchimento infinita, tanto da spingermi a creare uno spazio virtuale in cui queste conoscenze “sotterranee” potessero emergere.

L’intento è quello di ri-scoprire uno degli scrittori più illustri della nostra letteratura, osservandolo all’interno di contesti diversi (familiare, sociale, letterario) per ricostruirne l’habitus, in modo da offrire, come in un quadro cubista, tutta una serie di “sfaccettature” ed elementi che, considerati nel loro insieme possano alla fine dare un’immagine, un “concetto globale” del Nostro autore.

Non interessa qui fornire elenchi di date, titoli di opere, nozioni, o disquisire intorno alle questioni manzoniane più “elevate”; ci sono già a disposizione sul web siti e strumenti adibiti a ciò.

Quel che mi preme maggiormente è invece offrire tanti “spaccati” della figura del Manzoni cercando di “calarla” nella realtà e nella quotidianità dell’epoca e allo stesso tempo di “attualizzarla”; renderla fruibile e godibile al lettore contemporaneo, che è investito e toccato da nuove esigenze culturali (rispetto a quelle che potevano essere avvertite anche solo 20 anni fa) e sempre mutevoli bisogni dello spirito.

Gli studi scolastici spesso portano le persone (e la sottoscritta confessa di aver fatto parte di questa folta schiera) a considerare il Manzoni come una sorta di “gigante”, intoccabile e inarrivabile, di “macigno”, lo Scrittore per eccellenza, da cui non si può fare a meno di sentirci schiacciati (sia per la mole di lavoro che per le difficoltà intrinseche legate alla sua opera).

No, qui si vuol cercare di suscitare e costruire un’altra idea, nel tentativo di rendere più vicina e accessibile l’attività (sul piano letterario ma anche, e soprattutto, “umano”) di questo grande poeta e narratore, creando una sorta di “prisma” multi-sfaccettato intorno a quella punta di diamante che è stato, e sarà per sempre Alessandro Manzoni.